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Games Week 2013: Softonic ti racconta la conferenza del fondatore di Atari

Daniel Barranger

Daniel Barranger

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Softonic è al Games Week 2013 di Milano, da dove abbiamo assistito alla conferenza di Nolan Bushnell, il fondatore di Atari nonché sviluppatore del mitico Pong.

Il primo giorno della fiera di videogiochi, durante l’IGDS  (Italian Game Developers Summit), il patriarca dei videogiochi è salito sul palco per parlare del passato, presente e futuro dei videogiochi, identificando le nuove tendenze del settore.

La conferenza, intitolata “Il potere della creatività“, è stata rivolta ad un pubblico di sviluppatori, ma ha trattato argomenti interessanti per qualsiasi persona interessata ai videogiochi e alla tecnologia. Busnell ha esordito dicendo che “il miglior modo di predire il futuro è quello di crearlo“, ricordando com’è stata la creatività di Steve Jobs a salvare Apple, un’azienda all’epoca sull’orlo della bancarotta.

Ha poi ripercorso brevemente la sua carriera e la preistoria dei videogiochi, ricordando che, al contrario di come molti pensano, non sia stato lui ad inventare il primo gioco, e che la sua prima esperienza videoludica è stata con Space War. Ispirato da quel gioco, voleva portare quello schermo enorme in una macchina arcade. Piccolo problema, il PC costava un milione di dollari: doveva trovare una soluzione per renderlo accessibile.

Dopo aver fondato Atari nel 1970 (Syzygy), nel 1972 ha prodotto la macchina arcade a monete che ha rivoluzionato il mondo dei giochi: Pong. Già nel 1970 aveva prodotto Computer Space, un futuristico cabinet arcade ma, secondo Bushnell, non ha avuto successo a causa dell’eccessivo carattere rivoluzionario: non a caso, i suoi amici lo adoravano, ma erano tutti ingegneri.

Un aneddoto interessante che ha rivelato Nolan è stato quello che, dopo il lancio di Pong, ci si è resi conto che le donne fossero più forti degli uomini in questo videogioco: una cosa strana per l’epoca visto che le donne erano considerate inferiori, soprattutto dal punto di vista sportivo. Tutto ciò per ricordare anche l’importanza dei videogiochi nella società, in questo caso nell’epoca dell’inizio della liberazione delle donne.

Fonte originale: Wikipedia

Il founding father dei videogiochi non ha mancato di fare molti riferimenti a Steve Jobs, suo impiegato presso Atari. Ha ricordato come l’ex CEO di Apple non fosse bravo come ingegnere informatico, anzi, ma aveva voglia di inventare. Era una persona difficile da gestire e con cui lavorare e, tra l’altro, non odorava neanche tanto bene. Tutto questo per dire che puoi essere insopportabile, sgradevole e neanche tanto bravo, ma se credi in quello che fai puoi arrivare lontano.

Ha poi parlato del futuro dei videogiochi e di come, a suo avviso, si estenderà ben oltre lo schermo di casa grazie alle nuove tecnologie. Tra queste, ha parlato dei Google Glass, che secondo lui saranno una nuova piattaforma di giochi.

Secondo Bushnell, stiamo vivendo nell’epoca della tempesta perfetta (Perfect Storm), dove la tecnologia è diventata più accessibile, dove i computer svolgono un lavoro fondamentale. Adesso le persone imparano più velocemente grazie alla tecnologia – questo significa più tempo per progetti personali.

Ha poi concluso con due interessanti aneddoti, due rimorsi. Il primo: anni fa gli era stato offerto un terzo della Apple per “soli” 50000$. Il secondo è stato invece vendere Atari. I nuovi proprietari hanno distrutto la compagnia. Bushnell ha rivelato come avesse il progetto di giocare via telefono con un modem e l’Atari 2600. Ben 10 anni prima di internet avrebbero potuto inventare internet: “non sarebbe stato fichissimo essere il proprietario di internet e dell’Atari?

Keep fun alive è stato il motto conclusivo di Nolan Bushnell: vale a dire, non smettete mai di divertirvi e di far divertire.

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