Pubblicità

Articolo

Gamescom 2012, primo giorno: Hitman: Absolution

Daniel Barranger

Daniel Barranger

  • Aggiornato:

Mentre in Italia ci si godeva il sole di Ferragosto, al Gamescom di Colonia si lavorava… ehm, giocava duro. Nella prima giornata abbiamo visto molte presentazioni e provato tanti nuovi titoli. Il nostro primo giorno lo vogliamo però dedicare al tanto atteso Hitman: Absolution. Siamo entrati a Chinatown attravero una delle missioni del gioco alla ricerca dei nostri obiettivi del giorno.

Abbiamo anche assistito alla presentazione del titolo di Square Enix e al ritorno in pompa magna dell’agente 47. Nell’occasione, il Game Director ha annunciato una modalità inedita per la serie, che promette un’alta rigiocabilità del videogame. Il nuovo Contract mode non ci ha lasciato indifferenti, anzi…

Hitman: Absolution


Lo avevamo annunciato come una delle novità più attese di questo Gamescom 2012 e l’assassino prodotto dell’ingegneria genetica effettivamente non ha deluso. Oltre alla possibilitá di provare il gioco, a Colonia è stata presentata in esclusiva la modalità Contracts, frutto dell’esperienza che i fan hanno fatto con i capitoli precedenti della serie. Uno dei modi di rigiocare al titolo era quello di trovare nuove maniere di uccidere un personaggio o prendere di mira un NPC piuttosto che un altro.

In Hitman: Absolution, questo gioco parallelo è stato integrato nel videogame. I Contracts, infatti, sono delle vere e proprie missioni che prevedono l’assassinio all’interno di un livello della storia, l’uscita da una determinata porta e il rispetto di poche regole. Le variabili sono molte e un omicidio silenzioso e rapido riceverà molti più punti di, per dire, un’azione alla Max Payne.

Possiamo giocare ai Contracts creati dal team o anche a quelli ideati dai fan o più semplicemente a quelli che hai pensato tu. E la vera novità è che non occorre un editor per creare la missione speciale: direttamente nel mezzo del gameplay puoi scegliere le tue vittime (fino a tre) e la porta dalla quale uscire una volta terminata la missione. La modalità si divide in tre parti (Elimina l’obiettivo, Scappa e Pagamento del contratto) e nel mezzo ci sono mille modi di agire differenti.

Quello che distingue Hitman: Absolution dal resto dei giochi d’azione o stealth è la libertà d’azione, e anche per questo non è confinabile in nessuna di queste due categorie. Sebbene non sia un vero open world, la sensazione di libertà è comunque presente, grazie ai tanti modi possibili di terminare un contratto. Come è stato mostrato nella presentazione, possiamo distrarre gli eventuali testimoni accendendo la musica di una consolle da DJ nel mezzo di una retata oppure possiamo aprire una cassaforte dove faremo detonare l’esplosivo quando la nostra vittima e altri NPC si saranno avvicinati abbastanza.

Pad in mano, è chiaro come Hitman: Absolution sia un gioco accessibile ma con molti controlli con i quali abbiamo bisogno di familiarizzare. Riuscire a passare inosservato richiede pratica ed esperienza, e non saranno rare sparatorie alla Rambo per uscire vivi dalle prime missioni. C’è poi l’Instinct mode (una visuale che ti permette di vedere i nemici attraverso i muri e di predirne la traiettoria di movimento), accolto freddamente dai giocatori hardcore, evita di dover andare a guardare la mappa, che in ogni caso è  una caratteristica usabile a piacimento.

Tecnicamente Hitman: Absolution è un buon titolo, anche se non perfetto. L’IA ci è sembrata all’altezza di un game che punta alla rigiocabilità e varietà d’azione. La possibilità di provare tanti contratti diversi e di sfidare altri giocatori ci attrae parecchio: riusciranno Story e Contract mode a farci innamorare di un killer? A me sembra già San Valentino…

Daniel Barranger

Daniel Barranger

Le ultime novità da Daniel Barranger

Linee guida editoriali