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Facebook: condividiamo sempre più dati personali, e non lo sappiamo

Laura Ceridono

Laura Ceridono

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Facebook continua a crescere e a migliorarsi. Ma i progressi estetici e di navigabilità non rendono la privacy più sicura. Anzi. Uno studio della Carnegie Mellon University rivela che gli utenti condividono ora molta più informazione che agli albori di Facebook, ma non ne sono coscienti.

Facebook privacy

Mark Zuckerberg ha presentato ieri il nuovo News Feeds,un restyling totale dell’interfaccia di Facebook e della maniera di fruire le notizie che prenderà il via nelle prossime settimane. Il nuovo aspetto della Sezione Notizie di Facebook è graficamente più attraente, permette di filtrare i risultati che ci interessa visualizzare e organizza il flusso di aggiornamenti in maniera molto più chiara. Un grande progresso per gli utenti di utenti, insieme al nuovo Graph Search che è in arrivo.

Ma la privacy, come procede? Stando ad uno studio universitario, gli utenti condividono su Facebook molti più dati personali di quelli che pensano, o di quelli che vorrebbero realmente condividere…

I ricercatori della Carnegie Mellon University hanno condotto uno studio in cui hanno seguito più di 5.000 utenti Facebook per più di sei anni, a dal 2005 al 2011, e hanno scoperto che i cambiamenti che sono stati introdotti da Facebook nella gestione della privacy del social network hanno causato un aumento della condivisione dei dati personali nonostante gli utenti siano diventati con gli anni sempre più gelosi della propria privacy. Come si spiega allora questo apparente controsenso? Da un lato con il maggior livello di difficoltà dei setting di privacy. La gente, semplicemente, non li capisce. E quindi non sa esattamente cosa sta condividendo, e con chi.

La buona notizia, concludono i ricercatori, è che gli utenti hanno imparato negli anni a considerare il proprio profilo Facebook un luogo meno “pubblico” di quanto non si facesse agli albori del social network. Hanno imparato anche a controllare con più attenzione il materiale pubblicato. I ricercatori paragonano però, con un certo pessimismo, il costante dove controllare le impostazioni di privacy di Facebook (effettivamente non facili da navigare) a “una fatica di Sisifo”.

Come sempre, per gestire la propria vita social ci vuole attenzione, e tanta accortezza. Quello che è online è pubblico, per sempre. Bisogna ricordarlo.

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