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Tinder spopola tra gli atleti delle Olimpiadi

Tinder spopola tra gli atleti delle Olimpiadi
Laura Ceridono

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È Tinder mania. L’app di dating per Android e iPhone continua a guadagnare popolarità. Anche tra gli sportivi, visto che è usata da molti atleti tra una gara e l’altra delle Olimpiadi. Gli utenti Tinder di Sochi sono aumentanti del 400%. La simpatica snowbordista neozelandese Rebecca Torr ha persino dichiarato scherzosamente dal proprio profilo Twitter di voler fare “match” con il team Giamaicano di Bob. Gli ultimi a confessare di essere utenti dell’app di dating sono stati gli sciatori americani Joss Christensen, Gus Kenworthy e Nick Goepper. “La prima cosa che la gente fa quando arriva al villaggio olimpico è controllare Tinder“, ha dichiarato Kenworthy a TODAY.com.

L’effetto sembra essere contagioso e il CEO di Tinder, Sean Rad, ha dichiarato che la popolarità dell’app in Russia è incrementata moltissimo dall’inizio delle competizioni olimpiche.

Il funzionamento alla base di Tinder è simile a quello di Down (ex Bang with Friends): utilizza il profilo Facebook in maniera totalmente anonima, senza pubblicare nulla sulla tua bacheca.

Rispetto a Down, Tinder utilizza anche la geolocalizzazione, e mostra le persone che potrebbero interessarti in base alla zona in cui ti trovi in quel momento. Meccanismo simile a Down anche per i Like: se l’altra persona non contraccambia non verrà mai a conoscenza del fatto che eri interessato a conoscerla. Se invece il Like è reciproco allora si accede ad una chat privata, dopo chiacchierare un po’ ed eventualmente decidere di incontrarsi di persona. In pista a Sochi o in un bar, in fondo cambia poco…

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