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Todi Appy Days, giorno 1: il futuro delle app comincia da qui!

Todi Appy Days, giorno 1: il futuro delle app comincia da qui!
Marina Cappannini

Marina Cappannini

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In una soleggiata prima, e temporalesca poi, Todi è trascorsa la prima giornata del Todi Appy Days, evento interamente dedicato alle app.

L’atmosfera è eccitante. Tante le persone coinvolte: enti istituzionali, imprese, developer, giornalisti, turisti e curiosi.

Il sindaco di Todi apre la kermesse con un ufficiale “taglio del nastro” e poi si dirige nella Sala del Consiglio per i dovuti ringraziamenti.

Il proposito di questo maxi incontro è chiaro sin da subito. Capire dove siamo e scoprire dove andremo con e grazie alle app.

Catiuscia Marini, presidente della regione Umbria, ci tiene a sottolineare come la tecnologia e le applicazioni abbiano l’onere o l’onore di cambiare la società per migliorare la qualità della nostra vita e per rendere più produttiva l’attuale economia.

Nessuno si senta escluso

Il pubblico di questo evento coinvolge proprio tutti. Ci sono i più giovani, ovviamente, definiti ormai da diversi anni i nativi digitali. Ma ci sono anche gli anziani che non devono essere esclusi da questo mondo. Anzi. Le app dovrebbero democratizzare l’utilizzo della tecnologia a favore delle persone di ogni età.

Il pubblico presente nelle sale delle conferenze e nelle viuzze di Todi rispecchia esattamente il target a cui si rivolge Todi Appy Days.

Tanti giovani provenienti dalle scuole umbre nei dintorni di Todi, ma anche tanti over 50 con tablet in mano pronti a immortalare i momenti più divertenti e curiosi dell’evento.

Innovare la tradizione

Il pomeriggio è un susseguirsi di panel e tavole rotonde per parlare di come le applicazioni stiano cambiando ogni aspetto della vita quotidiana, personale e lavorativa.

Si parla di sanità e di come tante app nel panorama italiano possano aiutare pazienti nel monitoraggio di alcune patologie. O di come altre app, tra cui l’italianissima Doctor Chat, possano aiutare a mettere in contatto medici, farmacisti, parafarmacisti per scambiarsi opinioni e migliorare e approfondire la loro conoscenze.

Si parla di scuola con Marcello Rinaldi, preside dell’istituto “Ciuffelli”, e di come questa non debba lasciarsi spaventare dalle nuove tecnologie ma piuttosto di come queste dovrebbero aiutare il sistema formativo attuale ad evolversi.

Interessante considerazione che si ripete praticamente in ogni keynote. Non bisogna fermarsi. Non si può essere conservatori. Bisogna piuttosto innovare la tradizione.

E la pensa così anche Alberto Mattei, fondatore di NomadiDigitali.it, un progetto di comunicazione online che vuole diventare una community per i nuovi viaggiatori. Le app più scaricate dagli utenti, infatti, sono proprio quelle legate ai viaggi e al turismo.

Questo perché è proprio nel momento del viaggio che le nostre necessità si moltiplicano e in questo contesto le applicazioni possono esserci utili per organizzare, semplificare, ottimizzare gestire e condividere la nostra esperienza.

Per concludere l’intensa giornata umbra gli speaker si lasciano andare su qualche considerazione generale che riguarda le app e il loro successo.

Non sempre avere un’idea originale e creativa è il segreto del successo di un’app. Quelle che ce la fanno, piuttosto, nascono col preciso proposito di risolvere un’esigenza e un problema specifico e forse è proprio su questo concetto che dovrebbero focalizzarsi coloro che vogliono sviluppare app.

E così, in una storica, bellissima, anche se uggiosa Todi, si conclude la prima entusiasmante giornata del Todi Appy Days.

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